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ESPERIMENTO MENTALE DI EINSTEIN

Questo è l'eserimento mai effettuato che Einstein ideò per dimostrare quanto stava affermando. Per capire quanto verrà spiegato, è richiesto possedere una buona conoscenza di alcune nozioni di fisica meccanica e ondulatoria e chimica generale.

Si può considerare un sistema formato da due quanti, da due particelle (ad esempio fotoni), che abbiano appena interagito e che
si siano poi separati. In base al principio di sovrapposizione, questo sistema può essere considerato un unico stato, nel quale vi siano quantità uguali dello stato di polarizzazione orizzontale e di quella verticale. Per fotoni che hanno spin 1 e sono bosoni (non obbediscono al principio di esclusione), è intuitivo definire una polarizzazione orizzontale o verticale considerando l'analogia del fotone con l'onda elettromagnetica. Per gli elettroni che hanno spin 1/2, e sono fermioni (obbediscono al principio di esclusione), due polarizzazioni distinte corrispondono agli stati up e down, spin “destro” e spin “sinistro”. Lo stato formato dai due quanti viene descritto da una unica funzione d'onda (che non riportiamo) e che esprime certe relazioni di conservazione. Ne consegue che essendo le quantità correlate perché definite dallo stesso stato, se si misura la velocità o la polarizzazione di un quanto, si conosce immediatamente anche la velocità o polarizzazione dell'altro, indipendentemente dalla distanza spaziale delle due particelle. Ad esempio, obbedendo al principio di esclusione, se si misura lo spin up per un fermione, il secondo risulterà per forza avere spin down.

Se la meccanica quantistica afferma questo, significa che la seconda particella, avendo inizialmente polarizzazione (o spin) indefinita, sa istantaneamente all'atto della misura sull'altra, che valore della polarizzazione (o spin) deve assumere, anche se essa si trova ad una distanza molto grande dal punto in cui viene effettuata la prima misura. La misura fissa istantaneamente il valore della polarizzazione di entrambi i quanti. La seconda particella “sa” che polarizzazione deve avere all'istante esatto in cui viene misurata la polarizzazione della sua lontana compagna, anche se nessuna delle due ha un sistema per informare l'altra del suo comportamento. La meccanica quantistica sfida quindi il concetto relativistico di località, in base al quale un evento non può avere effetti che si propaghino più velocemente della luce. L'esperimento ideale implicherebbe una azione a distanza “istantanea e fantasma”, ed una velocità dell'informazione infinita.

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