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EINSTEIN-PODOLSKY-ROSEN
(EPR)
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Il
ponte Einstein-Podolsky-Rosen |
Ma
esistono veramente gli universi paralleli? In un discorso svagato, a tratti caotico pronunciato a Metz nella Science Fiction Convention del 1977, Dick, un famoso intellettuale, discusse a lungo la sua teoria delle realtà alternative. Sollevò una domanda: "E se esistesse una pluralità di universi sistemati lungo una specie di asse laterale, cioè ad angolo retto rispetto al flusso del tempo lineare? Nel 1935, Albert Einstein, che manifestò sempre dubbi sulla completezza della teoria quantistica, pubblicò, insieme a due collaboratori, un articolo nel quale si mise in luce, con un esperimento mentale, ideale, il paradosso Einstein-Podolsky-Rosen (EPR). Anche se esso non fece crollare la meccanica quantistica, pose un dubbio, che rimane tuttora, sul carattere completo di tale teoria. Dall'esperimento si ottiene infatti come risultato che è possibile fa viaggiare informazioni fisiche ad una velocità infinita (quindi superiore a quella della luce), ma ciò non significa necessariamente che rientri nella meccanica quantistica, ma che piuttosto tale teoria manca di qualche parte essenziale. Per questo Einstein ipotizzò la presenza di variabili supplementari, le cosiddette variabili nascoste, che avendole trascurate nel suo esperimento, lo aveva portato a quel risultato poco credibile. Tale ipotesi venne poi smentita da Alain Aspect dell'istituto di ottica dell'università di Parigi, con un esperimento conclusosi nel 1982 che costò ben 8 anni di lavoro. La nozione di spazio è in questo modo violata, e forse oggi comincia a vacillare l'assunzione dello spazio come categoria a priori. In un esperimento del tipo EPR, si è costretti a considerare l'insieme come indivisibile, anche se comporta effettivamente due strumenti di misura separati nello spazio. Non si è più tanto sicuri di avere oggi la definizione giusta di spazio. Lo stesso accade, come afferma qualcuno abbastanza fantasiosamente, per il tempo. Tali tipi di esperimenti permetterebbero almeno concettualmente di risalire il tempo all'indietro, poggiandosi sull'idea dei diagrammi di Feynmann. In tali diagrammi ad esempio un'antiparticella come il positrone (elettrone di carica positiva), sarebbe equivalente ad un elettrone che scorre all'indietro nel tempo. Tale concetto è in linea di principio applicabile al caso degli EPR. Un EPR si può spiegare anche in termini di universi paralleli. L'equazione di Schrödinger ed il principio di sovrapposizione ci dicono che per un elettrone sussistono entrambe le possibilità di spin up e down. Il fatto che lo strumento indichi al momento della misura un solo valore dello spin avverrebbe perché all'atto della misura non ci sarebbe riduzione a una sola possibilità, ma la divisione dell'insieme “quanto + strumento di misura” in due insiemi, quindi la creazione di due universi, uno in cui lo spin dell'elettrone è up, ed uno in cui è down. Questo “sdoppiamento” avverrebbe spontaneamente durante tutte le operazioni di misura realizzate nell'universo e durante tutti i fenomeni naturali che presentano le stesse caratteristiche. |
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